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Pompidou, Georges-Jean-Raymond.

Uomo politico francese. Appartenente a una famiglia borghese, frequentò la Scuola normale di Parigi e la facoltà di Scienze politiche e, quindi, si dedicò per qualche tempo all'insegnamento delle Lettere classiche a Marsiglia e Parigi. Nel 1944, dopo aver partecipato alla Resistenza con i gruppi gollisti, divenne consulente per l'istruzione del generale De Gaulle (1944-46) e iniziò la carriera nell'amministrazione statale come referendario del Consiglio di Stato, diventando poi vicecommissario per il turismo (1948-49). Nel 1954, dopo il ritiro del generale dalla scena politica, lasciò l'amministrazione statale per assumere la direzione della Banca Rothschild (1956-62). Ritornato al potere De Gaulle nel 1958, fu da lui nominato capo gabinetto (1958-59) e al ritiro di Debré, dopo gli accordi di Evian che sancirono l'indipendenza dell'Algeria, fu nominato primo ministro (1962). Costretto alle dimissioni da una mozione di sfiducia del Parlamento (ottobre 1962), fu riconfermato nel suo incarico dopo lo scioglimento dell'Assemblea e le nuove elezioni che diedero nuovamente la maggioranza ai gollisti. Pur non avendo sino allora mai fatto parte del Parlamento, nella delicata fase del passaggio dalla Repubblica parlamentare a quella presidenziale, egli rivelò sorprendenti doti politiche, trasformandosi rapidamente nel candidato più favorito alla successione a De Gaulle, anche per la posizione di relativa autonomia rispetto alla linea presidenziale. Rimase alla guida del Governo fino al 1968 quando, dopo le elezioni del 7 luglio, che pure avevano dato la vittoria al partito gollista dell'UDR, lasciò il potere, sostituito da M. Couve de Murville. Cominciò allora a impostare la propria azione politica decisamente nella prospettiva della successione, assumendo una linea sua propria, rispetto a quella del generale, e cercando di crearsi uno spazio autonomo nel Partito gollista, facendosi promotore di un nuovo indirizzo politico. Ritiratosi De Gaulle nell'aprile 1969, P. si candidò per le elezioni presidenziali del giugno successivo e, al secondo turno, riuscì a imporsi su A. Poher, anch'egli rappresentante dello schieramento conservatore. Assunto il potere, seguì con coerenza la linea politica preannunciata, rifacendosi solo in minima parte alla gestione gollista. Sul piano interno dedicò i propri sforzi al risanamento dell'economia e intraprese una vasta opera di riorganizzazione delle istituzioni socio-economiche del Paese. Nell'ambito della politica estera, pur tenendo ferma l'autonomia conquistata alla politica francese da De Gaulle, cercò di superare i contrasti creatisi tra la Francia e i suoi alleati, in particolare stabilendo migliori rapporti con gli Stati Uniti. In Europa riprese un dialogo costruttivo con gli altri membri della CEE e tolse il veto all'adesione britannica. Fu il primo capo di Stato europeo a visitare ufficialmente la Cina popolare (settembre 1973). A lui è intitolato il Centre National d'Art et de Culture a Parigi (Montboudif, Cantal 1911 - Parigi 1974).